mercoledì 10 luglio 2013

La diatriba tra L'Apparato e Marxisti per Tabacci: una proposta di mozione unitaria, nell'interesse del popolo e della rivoluzione

Seguiamo da giorni con crescente preoccupazione la diatriba tra L'Apparato e i Marxisti per Tabacci. Apparato e Marxisti sono parti integranti e complementari della rivoluzione, e la loro divisione rischia di minare dalle fondamenta il rinato sogno della realizzazione del socialismo. Il nostro obbiettivo è favorire condizioni che riportino a una piena unità socialista due forze così potenti ed entrambe utili alla causa del Popolo.
 
Le origini della diatriba
Come giustamente ha ricordato l'allora Segretario Generale del Partito Comunista Sovietico, Jurij Andropov, in un mondo socialista la guerra non trova spazio: le priorità sono invece «far crescere il frumento, costruire e inventare, scrivere libri e volare nello spazio. Noi vogliamo la pace per noi stessi e per tutti i popoli del pianeta». Nessuno può mettere in discussione questo semplice concetto. L'oggetto del contendere, semmai, è quale sia la via più adatta per raggiungere un mondo che si avvicini e magari superi il Paradiso Sovietico. L'obbiettivo di tutti è raggiungere la democrazia e il socialismo. Non possiamo quindi che sottolineare la buona fede sia dell'Apparato, sia dei Marxisti per Tabacci.

Non c'è bisogno di riepilogo, perché tutto il popolo ha seguito con attenzione e apprensione lo sviluppo del dibattito. Riassumiamo quindi solo per eventuali lettori esterni al mondo comunista. Per quanto è dato sapere, il primo passo è stato mosso dall'Apparato, che tutti dobbiamo ringraziare per la sicura guida che offre alla causa del comunismo.
A voler riprendere correttamente la dottrina, non si può non pensare che l'Apparato non abbia torto. L'obbiettivo che ci unisce è la realizzazione dell'uguaglianza tra gli individui, e una eccessiva personalizzazione della lotta politica non può che deviare l'attenzione dalla vera posta in gioco, che è il rovesciamento del nemico capitalista.

Vediamo la risposta dei tabacciani:
Se si guarda la storia dei movimenti più sinceramente socialisti, come quello sovietico stalinista e quello cinese maoista, non si può negare una buona parte di ragione anche a questa posizione. Il culto della persona è passaggio fondamentale - e forse, davvero, punto di arrivo - di ogni movimento politico compiutamente socialista. Il popolo vede nel leader un esempio, un motivo di fede incrollabile nell'avvenuta realizzazione del socialismo e dell'uguaglianza.

Gli sviluppi
Più avanti gli animi si sono esacerbati, e noi dobbiamo per forza notare che questo mette in evidenza la buona fede delle posizioni: avete forse mai visto un capitalista infervorarsi in difesa del popolo? Il capitalismo è recitazione e malafede, il socialismo è lotta sincera: per questo si possono concepire singoli momenti di dialettica, pur dura.

Ecco la presa di posizione, sicuramente netta, dell'Apparato. È datata martedì 9 luglio 2013.
L'articolazione e la complessità sono da sempre sintomo di buona fede: i pensatori socialisti sono infaticabili e puri, sono quindi portati a sviscerare nel profondo ogni presa di posizione. Siamo ben lontani dalle brevi frasi a effetto a cui ci ha abituato il nemico capitalista, il quale ha l'unico fine di farci spendere vile denaro per mantenerci in continua condizione di povertà, in continuo bisogno del prossimo salario. Anche la risposta tabacciana non è da meno.
Di qui bisogna, in qualche modo, ripartire per ricostruire una vera unità d'intenti.

Come ricomporre, nell'interesse di tutti
Ci sembra di poter dire che bisogna partire dalle prime due prese di posizione. Le riportiamo, per comodità di esegesi e di analisi.
Hanno entrambe dei punti di forza e degli aspetti innegabili di rallentamento della rivoluzione. È vero che gli individui sono mezzi e non fini della rivoluzione; ma è altresì vero che gli stessi Mao e Stalin si sono sempre concepiti, correttamente, come guide del popolo; e cosa c'è di più utile di una guida capace, carismatica, intelligente e concreta?

Ciò che non è accettabile è la critica in pubblico, che davvero si discosta dallo stile che da sempre caratterizza i movimenti socialisti più compiuti. Nessuno ha mai sentito di divergenze tra i dirigenti dell'Unione Sovietica. È anzi noto che in URSS non sono mai esistiti dirigenti dissidenti, da Trockij in poi.
 
Proponiamo quindi questa mozione, che speriamo diventi unitaria e unificatrice, e che chiuda questa pagina che non può che danneggiare il popolo.
 
Il testo della mozione
Il movimento socialista Vuoi quei kiwi propone quanto segue, sperando che sia accolto e fatto proprio dall'Apparato e dai Marxisti per Tabacci.

- La base di ogni movimento sinceramente socialista o comunista è il popolo.
- L'Apparato si erge, con spirito di sacrificio e abnegazione, a guida sicura, silenziosa e discreta della rivoluzione.
- Il compagno BR1 Tabacci è scelto come capo indiscusso del popolo. La sua condotta sarà da esempio per tutti. Una sobria versione fotografica del suo Magnifico Volto sarà installata in tutti gli uffici e palazzi pubblici. Sulla Piazza Rossa andrà benissimo una fotografia di dimensione 12x8 metri.
- A tutti i membri dell'Apparato, ai tabacciani, al compagno BR1, ai mezzi di informazione e al popolo è chiesto di aderire a questo documento. Chi non dovesse aderire, non è mai esistito. Chi non dovesse fare cosa?

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